Consapevolezza che, neanche a dirlo, manca nel consumatore o appassionato quanto nel professionista. Parliamo di un settore dove ancora oggi c'è una grandissima confusione nella definizione di pizza tonda e pizza napoletana, tanto che spesso ho sentito dire roba come "Nessuno sa dire con precisione cosa sia, quindi decido io come classificarla".
Sai bene quanto ci tenga a far rimanere la gente sui binari. Se non abbiamo ben chiaro il prodotto che stiamo realizzando, non saremo mai in grado di compiere le nostre scelte in totale lucidità.
Fissa bene a mente ciò che sto per dirti: la pizza napoletana è una pizza tonda, ma non è detto che una pizza tonda sia una pizza napoletana.
Oggi la specialità partenopea, propabilmente a causa della sua celebrità, è ripresa in lungo e in largo senza logica, sia in Italia che all'estero.
E la colpa è tutta nostra, che perdiamo tempo a definire i dogmi su carta e nelle certificazioni senza preoccuparci di "vendere" le caratteristiche essenziali di un prodotto.
È napoletana se è tonda.
È napoletana se è fatta con farina 00.
È napoletana se è idratata al 55%.
È napoletana se è idratata all'80%.
È napoletana se è cotta in forno a legna.
È napoletana anche se è cotta in forno elettrico.
È napoletana se ha il cornicione basso.
È napoletana se ha il cornicione a canotto.
È napoletana se è fatta a mano nella madia di legno.
È napoletana se è condita con solo pomodoro o al massimo con mozzarella.
È napoletana se è qualsiasi pizza, basta che lo dica un napoletano.
Vogliamo dare per una buona volta una definizione chiara e sintetica, per smaltire ogni dubbio?
La pizza napoletana è un prodotto da forno lievitato, steso a disco sottile e cotto a temperature che vanno, tra quelle della platea e della volta per quanto riguarda il forno a legna, dai 380 ai 485 °C, per un tempo che oscilla tra i 60 e i 90 secondi. Il risultato è una pasta molto elastica nella stesura, morbida una volta cotta, al punto da essere ripiegata su sé stessa a portafoglio o libretto. L’effetto croccante è assente o appena percettibile, il bordo rialzato (il famoso cornicione), la parte centrale sottile e coperta dai condimenti, con la maculatura tipica di una cottura rapida e aggressiva.
Di fatto, le sue caratteristiche fondamentali e distintive sono 4:
- Morbidezza;
- Sezione sottile;
- Cornicione pronunciato;
- Cottura blanda degli ingredienti.
Se un qualsiasi prodotto da arte bianca non avrà anche una sola di queste peculiarità, potrà essere buono all'inverosibile, ma non classificabile come "pizza napoletana".
E diciamoci la verità: oggi, la morbidezza totale piace solo a Napoli, nemmeno in Campania.
Tutto il mondo vuole ed ESIGE la pizza croccante, al punto che tanti professionisti e Maestri campani lavorano per ricercare un piccolo "crunch" sul cornicione ed elevare l'esperienza gustativa.
Una pizza è buona quando fatta bene, non quando viene classificata e fatta rientrare in una tipologia.
E purtroppo, su sto concetto navigano tanti fantomatici Ricettaro Consulente, che consci del fatto che le persone rimangono stregate ed ipnotizzate da Mago Merlino o dallo Studente Ripetente, tentano di propinarti la "Ricetta facile e veloce per fare la pizza napoletana nel forno di casa come in pizzeria".
Senza che debba ripetertelo, sappi che questa frase è piena di concetti errati, messi insieme perché attirano la tua attenzione.
Quanto pagheresti per fare una pizza napoletana come quella del pizzaiolo che tanto veneri, a casa tua e con il tuo forno che arriva a 250 °C?
Tanto, sì.
Peccato che non sia possibile, per le stesse motivazioni che hai letto poco sopra; un disco cotto a temperature così basse non potrà MAI avere le 4 peculiarità distintive di questa tipologia.
Al tempo stesso, anche per una buona pizza croccante con cornicione hai un estremo bisogno di un forno che possa asciugare l'umidità senza seccare la sezione sottile in tempi troppo lunghi.
E così, accecato dal desiderio, ti dimentichi dei tantissimi errori e difetti che troppo facilmente si scatenano quando provi a realizzare una pizza tonda, e che nemmeno il Ricettaro Consulente è stato in grado di farti dimenticare:
- Panetti troppo tenaci, che non si stendono;
- Panetti che si bucano, sul piano, sulla pala o nel forno;
- Difficoltà a rendere la pizza tonda;
- Bolle enormi sui panetti che rendono difficile la stesura;
- Bolle enormi che bruciano in cottura;
- Pizza troppo cruda;
- Pizza bruciata;
- Cornicione troppo pieno di pasta;
- Farciture poco equilibrate che bucano la pizza;
- Difficoltà a portare sulla pala e a infornare;
- Mozzarella che butta fuori litri di acqua;
- Fetta che non si sostiene e farcitura che crolla nel piatto;
- Pizza che diventa gommosa al raffreddamento.
Vuoi la buona notizia?
Tutti gli errori appena citati sono risolvibili in maniera semplice, imbroccando la strada giusta e imparando, fase dopo fase, a costruire il fantomatico Panetto Perfetto.
Il trucco non è stendere una palla di pasta in forma tonda, ma standardizzare il processo rendendolo ripetibile nel tuo contesto.
Di fatto, sono i concetti che differenziano le pizze tonde di Mago Merlino, dello Studente Ripetente e del Ricettaro Consulente dalla mia Tonda Nerd.