🗓️Dal 12 marzo, da Zalib riprendono gli appuntamenti de "Impara l'arte e mettila da parte" , una rassegna sulla storia dell'arte classica e contemporanea.
Una rassegna in collaborazione con Associazione Culturale EOS
📍Zalib - Via della Penitenza, 35,00165 Roma
🎟️Costo della lezione (compreso di Tessera Arci e Tessera EOS):
Under 30: €13
Over 30: €15
Per chi ha già parteciparto ai primi incontri, o è già in possesso delle due tessere, il costo sarà solo di €5 per gli under 30 e €7 per gli over 30.
Scopri il programma qui sotto 👇🏼
Ti aspettiamo! ✨
Domenica 23 aprile ore 17:30 | La storia della fotografia americana
con Roberta Bernabei: storica dell’arte
Fin dai suoi esordi nel 1839, quando la dagherrotipia - il procedimento fotografico per lo sviluppo di immagini non riproducibili messo a punto dal francese Louis Jacques Mandé Daguerre, presentato al pubblico dallo scienziato François Arago all’Académie des Sciences e all’Académie des Beaux Arts di Parigi - giunge negli Stati Uniti attraverso due articoli apparsi il 23 febbraio sul Boston Daily Advertiser e sul Boston Mercantile Journal, la nuova tecnica fotografica incontra oltreoceano reazioni entusiastiche. Numerosi sono gli aspiranti fotografi che cercano di realizzare dagherrotipi seguendo la procedura indicata dall’inventore. All’Esposizione Internazionale di Londra nel 1851 tre medaglie su cinque vanno a fotografi americani, divenuti in breve tempo così abili nel realizzare dagherrotipi che tale tecnica in Europa inizia da allora ad essere chiamata “procedimento americano”. Nel 1855 solo nel Massachusetts vi sono 134 dagherrotipisti. Da allora negli Stati Uniti la fotografia assume un ruolo di grande rilievo, ben presto si diffondono una nuova sensibilità estetica e una riflessione teorica sulle infinite possibilità espressive connesse al nuovo strumento. La fotografia assume anche un ruolo fondamentale nello sviluppo del giornalismo e nel reportage, in questo senso la Guerra Civile (1861-1865) offre l’occasione, a numerosi aspiranti fotoreporter, di realizzare immagini fotografiche che documentino questa drammatica pagina della storia americana. Successivamente con le innovative ricerche di Eadweard Muybridge, con lo straordinario apporto di Alfred Stieglitz, una delle personalità più carismatiche e significative della fotografia americana, con Edward Steichen, Alvin Langdon Coburn, Clarence White, Lewis Hine, Paul Strand, la fotografia approda ad una perfetta sintesi tra un’esposizione obiettiva e incisiva della realtà e una tecnica esemplare. Attraverso la libertà inventiva di Man Ray e, successivamente, con le immagini intense e potenti dei grandi fotografi che hanno ritratto l’umanità dolente coinvolta nel dramma della Grande Depressione, come Walker Evans, Dorothea Lange, Margaret Bourke-White, con la nascita di grandi riviste come “Time”, “Life”, “Fortune”, il contributo americano alla storia della fotografia del Novecento appare sempre più incisivo e imprescindibile. Nel più recente pluralismo espressivo e linguistico numerosi sono gli artisti americani che si esprimono attraverso la fotografia, che orientano la loro riflessione intorno alla rappresentazione fotografica, come Sherrie Levine, Cindy Sherman, Laurie Simmons, mentre Robert Mapplethorpe, Duane Michals, Lee Krims, Larry Clark, Bill Owens, Anna Gaskell, come molti altri autori, segnano la storia della fotografia, con immagini che svelano gli eccessi, la solitudine, la diversità, la speranza e la realtà della società americana contemporanea.
Domenica 7 maggio ore 17:30 | Alla scoperta dell'arte americana
con Roberta Bernabei: storica dell’arte
L’arte americana è il frutto di un peculiare contesto sociale, culturale, naturale e urbano da cui non si può prescindere se si vuole conoscere e apprezzare la pittura, la scultura, l’architettura di quest’immensa nazione. Un affascinante racconto per immagini quindi, che prende il via nel XVIII secolo, dopo la Dichiarazione di Indipendenza e la fine del dominio inglese, il momento nel quale nasce un’arte tipicamente americana. Dopo il 1776, in seguito alla conquista dell’indipendenza, a poco a poco si fa strada un sentimento nuovo, di tipo romantico, legato alla straordinaria e incontaminata bellezza del continente americano: da qui prende le mosse un particolare interesse per il paesaggio, da cui nasce la prima, vera, pittura americana, un’unica identità nazionale. Partendo dagli artisti dell’Hudson River School, dalla cultura della frontiera, dalla scoperta dell’Ovest e della cultura dei nativi americani, si giungerà ad illustrare l’arte di Pollock, di Warhol, di Basquiat, fino alla produzione artistica più contemporanea.