IL RUOLO DEL CARDIOLOGO NELLE CONSULENZE PRE-CHIRURGICHE
Survey Promossa dalla Cardiologia dell'Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli
Scopo della survey: analizzare il ruolo che il cardiologo riveste, in Italia, nella gestione pre-operatoria del paziente che si sottopone a chirurgia non cardiaca e valutare la conformità del suo operato alle più recenti linee guida europee.
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PARTE 1: GESTIONE DELLA CONSULENZA PRE-OPERATORIA
Come effettui la consulenza pre-chirurgica?
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Mi baso prevalentemente sulle mie conoscenze e sulla mia esperienza clinica
Mi attengo alle linee guida ESC 2022 sulla chirurgia non cardiaca
Durante la consulenza, valuti il rischio cardiovascolare correlato all’intervento chirurgico?
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Si
No, valuto principalmente il rischio cardiovascolare correlato al paziente (es. presenza di fattori di rischio cardiovascolare e/o malattia cardiovascolare nota)
A tuo parere, possiedi le informazioni necessarie per valutare il rischio cardiovascolare correlato all’intervento chirurgico (durata e complessità dell’intervento, tipo di anestesia e farmaci anestetici utilizzati, ecc.)?
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SI
No
Esiste, nel tuo ospedale, un PDTA sulla valutazione cardiologica e la gestione dei pazienti che vanno incontro a chirurgia non cardiaca?
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Si
No
In che ordine, di solito, vengono effettuate le consulenze pre-chirurgiche nel tuo ospedale?
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Chirurgo---> Cardiologo---> Anestesista
Chirurgo---> Anestesista---> Cardiologo
La tua valutazione cardiologica impatta sulla decisione dell’operabilità del paziente?
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Si (il paziente non viene operato se non c’è un benestare cardiologico)
No (il cardiologo è di supporto all’anestesista per ridurre il rischio cardiovascolare legato all’intervento)
PARTE 2: ECG PRE-OPERATORIO
Quale paziente viene sottoposto ad ECG pre-operatorio nella tua realtà ospedaliera?
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Nessun paziente, a meno che non mostri segni/sintomi di malattia cardiovascolare
Tutti i pazienti
Tutti i pazienti con fattori di rischio cardiovascolare e/o malattia cardiovascolare nota, indipendentemente dal tipo di intervento
Tutti i pazienti che devono affrontare un intervento chirurgico a rischio cardiovascolare intermedio-alto, indipendentemente dal rischio cardiovascolare correlato al paziente
Tutti i pazienti che devono affrontare un intervento chirurgico a rischio cardiovascolare intermedio-alto e che abbiano contemporaneamente fattori di rischio cardiovascolare e/o malattia cardiovascolare nota
Le attuali linee guida europee sulle consulenze pre-chirurgiche NON raccomandano l’esecuzione dell’ECG pre-operatorio per tutti gli interventi a basso rischio cardiovascolare e per gli interventi a rischio cardiovascolare intermedio in assenza di fattori di rischio cardiovascolare (compresa l’età > 65 anni). Sulla base della tua esperienza clinica, sei d’accordo?
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Si
No (farei l’ECG a tutti i pazienti che si sottopongono a chirurgia)
PARTE 3: BIOMARKERS CARDIACI PRE- EPOST-OPERATORI
In quali pazienti sei solito richiedere il dosaggio pre- e post-operatorio dei biomarkers cardiaci?
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In nessun paziente, a meno che non mostri segni/sintomi di malattia cardiovascolare, eventualmente confermata all’ecocolor Doppler cardiaco
In tutti i pazienti che affrontano chirurgia
In tutti i pazienti con fattori di rischio cardiovascolare e/o malattia cardiovascolare nota, indipendentemente dal tipo di intervento
In tutti i pazienti che devono affrontare un intervento chirurgico a rischio cardiovascolare intermedio-alto, indipendentemente dal rischio cardiovascolare correlato al paziente
In tutti i pazienti che devono affrontare un intervento chirurgico a rischio cardiovascolare intermedio-alto e che abbiano contemporaneamente fattori di rischio cardiovascolare e/o malattia cardiovascolare nota
Le attuali linee guida europee sulle consulenze pre-chirurgiche raccomandano il dosaggio della troponina cardiaca T/I ad alta sensibilità (classe I) e del BNP o NT-proBNP (classe IIa) in tutti i pazienti con fattori di rischio cardiovascolare (compresa l’età > 65 anni) e/o malattia cardiovascolare nota prima di ogni intervento chirurgico a rischio cardiovascolare intermedio o alto, e di ripetere il dosaggio a 24 e 48 ore dall’intervento stesso, ai fini della stratificazione del rischio e della diagnosi di infarto peri-operatorio. Sulla base della tua esperienza clinica, sei d’accordo?
Si
No(ritengo sia superfluo il dosaggio pre- e post-operatorio dei biomarkers cardiaci, a meno che il paziente non mostri segni/sintomi suggestivi di malattia cardiovascolare)
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