Gli animali sono certamente il soggetto più rappresentato nell’arte rupestre mondiale sin dal Paleolitico superiore. La loro importanza è dovuta allo stretto rapporto che hanno avuto con i gruppi umani cui fornivano cibo, forza lavoro e di traino e col tempo anche prodotti secondari necessari alla sopravvivenza.
Il rapporto uomo-animale, dunque, è sempre stato molto interdipendente e non solo a livello economico. Gli animali, infatti, hanno rivestito anche un ruolo ideologico, diventando i soggetti cui era demandato il compito di rappresentare la realtà oppure i protagonisti di miti diffusi su ampi territori e condivisi da più cerchie culturali.
Le raffigurazioni riflettono, inoltre, la diversità degli ambienti in cui si realizza l’arte rupestre: spesso specie diverse assumono lo stesso significato in ambienti differenti.
L’analisi delle figure di animali nell’arte rupestre può perciò fornire un contributo interessante sul rapporto uomo-animale sia a livello economico che ideologico e sociale oltre che sulla ricostruzione del paleoambiente e della storia del clima delle regioni nelle varie epoche.